Come creare contenuti virali e ritagliarti il tuo spazio su LinkedIn

Quando vediamo un contenuto con molte interazioni, spesso, non trovando immediatamente una causa siamo portati a pensare che sia una casualità. In realtà la vitalità di un contenuto dipende da una serie di fattori non sempre facili da misurare come, ad esempio, la fortuna ma anche da un’insieme di aspetti più tecnici che ne riguardano la forma.

In un social network professionale come LinkedIn però non è la tecnicità e la complessità di un post a renderlo virale, anzi, la semplicità si rivela vincente. Ma come si crea un contenuto efficace, nel concreto?

In questo articolo provo a spiegarti come trasformare LinkedIn in una piccola miniera d’oro.

Semplicità non significa banalità

Il fatto che molti contenuti che funzionano siano semplici non significa che farli sia banale. La semplicità è una strategia e come ogni strategia va studiata e applicata: l’unico modo per farlo è esercitarsi in maniera costante.

Nel mio caso, ad esempio, creare un contenuto al giorno su LinkedIn dal 2019 mi ha dato la possibilità di testare formati e argomenti, cambiare immagini e grafiche, cogliere e intercettare tendenze e articolare i pensieri in forma scritta. È stata un’importante palestra e lo è ancora oggi, in quanto mi aiuta a restare allenato nella scrittura e a migliorare sempre di più.

Ma non solo, creare contenuti con costanza permette anche di allenare (e alimentare) alcune importanti soft skills, come

  • creatività;
  • curiosità;
  • spirito critico;
  • pazienza;
  • determinazione;

Insomma, fare contenuti è estremamente utile sotto ogni aspetto ma per riuscire a realizzarli in modo efficace è importante, prima di tutto, iniziare a farli.

Difficilmente si raggiungono grandi numeri in poco tempo ma ci sono delle accortezze che possono essere molto d’aiuto.

Best practices per creare contenuti efficaci

Per scrivere questa guida ho cercato di guardarmi indietro per fare un riassunto delle attività che ho eseguito e che sommate mi hanno permesso, a volte magari inconsciamente, di costruirmi una community di decine di migliaia di persone senza trucchetti, senza ingannare l’algoritmo e, soprattutto, senza spendere neanche un centesimo.

Eccole qui:

1) Punta su valore e utilità

Su LinkedIn gli utenti tendono a cercare contenuti funzionali al loro sviluppo personale e professionale. D’altronde sono qui per questo, altrimenti se cercassero svago passerebbero il tempo su piattaforme incentrate principalmente sull’intrattenimento come TikTok o Instagram. Per questo motivo devi impegnarti a rendere i tuoi post di valore, ossia utili e interessanti per gli utenti a cui vuoi parlare.

Riuscire in questo intento però è molto difficile se ti limiti a ripostare un contenuto senza scrivere nulla o se ti accontenti di scrivere frasi fatte di 10 parole. Certo, puoi anche usare 100 caratteri e ottenere 10.000 mi piace, ma è molto difficile che un contenuto scarno possa risultare realmente di valore perché i concetti, così come i pensieri, vanno spiegati, sviscerati e articolati.

Ricorda: un concetto espresso con 10 parole ne richiede almeno altre 90 per essere spiegato.

2) Mettici del tuo

Puoi riportare una notizia interessante oppure scrivere una riflessione interessante su una notizia che hai letto su un giornale. Ciò che cambia è l’apporto valoriale che aggiungi al contenuto. Nel primo caso, infatti, il valore sarà dato dall’interesse che la notizia che scegli di riportare è in grado di suscitare nell’utente, nel secondo invece sarà legato al tuo punto di vista in merito, al tuo pensiero e alla riflessione che ci costruirai sopra.

Se il tuo scopo è costruirti una community e un posizionamento professionale solido e distintivo nel tuo settore devi necessariamente perseguire la seconda strada e mettere sempre del tuo nei contenuti che scrivi.

Tutto ciò costituisce il tuo valore aggiunto che si somma a quello dell’argomento che tratti – il quale può essere interessante o meno – e proprio per via del fatto che è tuo e di nessun altro ti consentirà di entrare in empatia con gli utenti e di convincerli a seguirti.

3) Scrivi titoli catchy, ma non acchiappa like

Con il titolo che scrivi ti giochi tutte le possibilità che l’utente skippi il tuo contenuto o continui a leggerlo, motivo per cui è fondamentale costruirlo in modo efficace usando le parole giuste. Nel tempo ho capito che ci sono due strade che si possono percorrere e possono essere entrambe efficaci a modo loro:

  1. La prima consiste nello scrivere un vero e proprio titolo staccato dal resto dello storytelling in stile articolo di giornale, per intenderci. In questo caso la lunghezza può essere di massimo 3 righe;
  2. La seconda consiste nell’iniziare da subito con lo storytelling, senza scrivere un vero e proprio titolo ma iniziando a raccontare l’argomento da subito. In questo caso è possibile eccedere le 3 righe di lunghezza.

In ognuno di questi casi le parole, il modo in cui costruisci la frase e la logica con cui posizioni i periodi al suo interno incideranno sulla possibilità che l’utente clicchi “Leggi di più”.

Il mio consiglio è di scrivere frasi semplici e usare forme attive che vadano dritto al punto. Ricorda: se non è immediatamente chiaro, difficilmente verrà voglia di approfondire. E se proprio devi fare un titolo acchiappa likes fai in modo che il post sia denso di contenuto, altrimenti il rischio è di fare solo uno scivolone su una buccia di banana, come si suol dire.

4) Chiedi sempre cosa ne pensa l’utente

A volte mi capita di leggere post di utenti che prendono in giro chi scrive call to action come: “Che ne pensi?” o “Sei d’accordo?”.

La verità è che molti professionisti detestano chiedere pareri su ciò che scrivono e il motivo è che molto spesso non sono inclini a mettere in discussione il proprio pensiero per il rischio di trovarsi pareri contrari nei commenti. Chiedere alle persone cosa ne pensano, però, cambia completamente la loro percezione di apertura al dialogo da parte dell’autore. Banalmente, se non mi chiedi cosa ne penso di un argomento difficilmente interagirò con te, anche se lo trovo interessante.

Si tratta di una spinta gentile e sì, funziona, se il tuo scopo è instaurare relazioni.

5) Intercetta le tendenze e falle tue, quando ha senso farlo

Su LinkedIn, come sugli altri social, ci sono delle tendenze che si alternano nel corso del tempo e coglierle ti consente di acquisire una enorme visibilità. Tutto sta nel saperle sfruttare in modo corretto e coerente con la tua immagine e il tuo posizionamento.

Ma che significa? Significa che prima di tutto quando intercetti una tendenza devi sempre valutarla per capire 2 aspetti importanti:

  1. Se è coerente con il tuo posizionamento;
  2. Se è adattabile alla tua comunicazione;

Fatto ciò, se la risposta è affermativa non ti resta altro da fare che interpretarla e rielaborarla cercando di non snaturare la tua immagine. La chiave è cercare sempre di non tralasciare il valore del contenuto. Per fare un esempio: se la tendenza consiste nello scrivere frasi a effetto all’interno di immagini, un modo intelligente per cavalcarla è sfruttare il format per generare valore articolando concetti complessi e usando l’immagine con la frase come gancio.

6) Mantieni una linea comunicativa semplice

Spiegare le cose in modo semplice non ti rende meno professionale o meno competente, anzi, è proprio perché riesci a spiegarle con semplicità che sei un professionista.

I tecnicismi alzano delle barriere nell’utente che, leggendoli e non capendone immediatamente il significato, può sentirsi in difficoltà ed essere spinto a skippare il contenuto. La semplicità, al contrario, le abbassa e ti consente di trasmettere in modo efficace, chiaro e diretto il messaggio.

Ricorda: scrivere in modo semplice è il miglior modo per entrare in relazione con una persona e lo stesso vale nel parlato.

Una guida per il personal branding

La verità è che ci sarebbero tante altre cose da dire e queste sono solo alcune semplici accortezze che concorrono a rendere virale un contenuto, ma non sono le uniche perché il personal branding è un’arte che richiede tempo, risorse, pratica e competenza. Che si tratti di un’azienda o di un personal brand, in realtà, le logiche che guidano la comunicazione su LinkedIn sono molto più simili di quel che si pensa ed è per questo motivo che ho realizzato una guida dedicata.

Al suo interno puoi trovare:

  • Tips utili per creare contenuti;
  • Consigli per cogliere le opportunità;
  • Best practices per costruire una community;
  • Trucchi per performare nel tempo;

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